“Il giorno sbagliato”: la recensione del nuovo film con Russel Crowe

di Elisa Pizzato

Il giorno sbagliato“, diretto Da Derrick Borte, è l’attesissimo nuovo film con Russell Crowe: una pellicola che tratta del fenomeno sempre più diffuso della road rage, la rabbia da strada, come una metafora della società alla deriva a causa delle continue violenze.

Un film scomodo per una verità scomoda: quella di essere umano ma fuori controllo.

Veniamo subito alla trama.

La storia

Quante volte ci siamo svegliati con il piede sbagliato e abbiamo iniziato la mattinata nel peggiore dei modi? Beh, la giornata della nostra protagonista, Rachel (Caren Pistorius), comincia proprio così.

Sulla strada per portare suo figlio Kyle (Grabiel Bateman) a scuola, infatti, rimane bloccata nel traffico e – come se non bastasse – si ritrova anche sul punto di essere licenziata da un già precario lavoro di parrucchiera. Il suo ex marito è in difficoltà e la madre malata è stata recentemente trasferita in una casa di cura. Empatizziamo con lei e la comprendiamo quando suona il clacson e sorpassa con impazienza un furgone grigio fermo ad un incrocio. Sfortunatamente, anche il suo conducente non sta passando un bel periodo. Senza nome nel film, ma elencato nei titoli di coda come “The Man“, Russell Crowe, muscoloso e sudato, chiede scusa a Rachel che, però non ricambia. È la goccia che fa traboccare il vaso. “Ho bisogno che tu impari cos’è una brutta giornata e ho bisogno che tu impari a chiedere scusa“, le risponde colmo di rabbia. Procede, quindi, a dimostrare questo punto perseguendo la sua vendetta, innescando una serie di inseguimenti e un caos crescente.

Approfondimento

“Il giorno sbagliato” avrebbe tutti gli ingredienti per essere un buon film, con una sottotrama che sottolinea i pericoli dello stress, dell’ansia e del bombardamento da stimoli social e che attacca la cultura della ultra-violenza che sembra imperare negli Stati Uniti di Trump; purtroppo, però mantiene un profilo basso da film da TV e non da grande schermo.

Rimane, certamente, ottima l’interpretazione di tutti gli attori, da Russell Crowe a Caren Pistorius fino al giovanissimo Gabriel Bateman. La regia si concentra sui riflessi di specchietti retrovisori, su primi piani di scarpe che spingono sull’acceleratore o su inquadrature più larghe per riprendere in pieno le corse in macchina e la miriade di incidenti che l’alienato e accecato omicida causa senza preoccuparsene, seguendo solo quell’auto rossa guidata da quella donna che gli ha mancato di rispetto.

Nonostante i cliché e i luoghi comuni, l’ultima fatica cinematografica di Borte è comunque capace di coinvolgere e intrattenere lo spettatore sin da subito, con una storia che si rivela avvincente anche se a tratti eccessiva. Caratterizzata da un montaggio dinamico e da una fotografia carica di colori prevalentemente freddi, trascina e trasporta gli spettatori all’interno di un giorno qualsiasi, che diventa il peggiore di sempre e che, di certo, fa la sua parte nel modificare il comportamento al volante.

Una pellicola con una bella dose di adrenalina, che tiene con il fiato sospeso tra inseguimenti, incidenti fatali e combattimenti alla “Duel” del 1971 (da cui tantissimi film successivi hanno preso ispirazione), insieme a lotte corpo a corpo dove la forza fisica è capace di uccidere con un solo colpo. I plot twist non mancano, vengono perfettamente posizionati in modo da farci saltare dalla sedia ed enfatizzano quella violenza pura che ci accompagna dai primi istanti fino all’ultimo frame.

Disturbante la consapevolezza che su quello schermo non stiamo vedendo solo un film: “Il giorno sbagliato” parla la lingua della nostra realtà e lascia lo spettatore con una certa inquietudine. D’altronde, come ne recita il sottotitolo, “potrebbe capitare anche a te“.

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