Cosa c’entrano dei maestri pasticceri con una fondazione a scopo benefico?
La parola chiave è “solidarietà“.
La Borsari Pasticceri, infatti, è diventata partner del progetto “Città della Speranza“, fondazione nata nel ’94 in ricordo di Massimo, un bimbo scomparso a causa della leucemia, attiva sin da allora per portare sostegno e cure ai bambini malati.
Un sodalizio importante
La Borsari Pasticceri è una radicatissima e tradizionale realtà veneta, presente sul territorio dal 1902.
Sabato 26 settembre è scesa in campo a supportare la staffetta nazionale “Una squadra per la ricerca“, organizzata dal Comando Forze Operative Terrestri di Supporto dell’Esercito Italiano, con sede a Verona, in favore della Onlus italiana impegnata a sostenere la ricerca pediatrica e la diagnostica avanzata delle malattie oncoematologiche nel più grande polo europeo dedicato a questo ambito: l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza.
“In questo periodo di incertezza, dove l’emergenza sanitaria ha stravolto la quotidianità di tutti, la Borsari vuole essere vicino ai più fragili e indifesi, i bambini – ha affermato l’Amministratore Delegato Andrea Muzzi -. Abbiamo scelto di essere accanto alla Fondazione Città della Speranza sostenendo questa manifestazione benefico-sportiva, con lo scopo di raccogliere fondi per il progetto. Con la nostra presenza vorremmo stimolare ancora più persone a donare il proprio contributo alla ricerca, e concorrere alla guarigione di tutti i piccoli pazienti“.
In 18 città, attorno a specifici percorsi ad anello, si sono alternate
nella corsa gli appartenenti di una o più squadre dell’Esercito: dalle ore 8 alle 20, ogni atleta ha corso per un’ora esatta; la somma di tutti i chilometri compiuti è stata convertita in una donazione per la fondazione proprio grazie al contributo degli sponsor sostenitori come Borsari.
Per riscoprire tutte le fasi dell’evento, è possibile rifarsi ai post e alle dirette pubblicate sui social con l’hashtag #unasquadraperlaricerca!
Un impegno costante
Borsari è sempre stata particolarmente sensibile alle problematiche vissute dai meno fortunati: d’altro canto, si occupa di allietare le tavole – soprattutto quelle natalizie – delle famiglie con le sue prelibatezze, per regalare momenti sereni in famiglia e con gli amici anche quando si sta passando un momento difficile.
Insomma, la ricerca dell’eccellenza non solo nella produzione, ma anche nel messaggio di cui si fa ambasciatrice.