David di Donatello 2021: i 3 momenti più emozionanti

Mentre il mondo resta spiazzato davanti alle polemiche e alle (cattive) notizie che stanno travolgendo i Golden Globes, in Italia la cerimonia dei David di Donatello 2021 si è svolta tra emozioni e sorprese.

I cinefili di tutto lo Stivale si sono scatenati sui social network a suon di tweet e commenti – anche e soprattutto critici -, ma ci sono stati almeno 3 momenti che hanno messo d’accordo tutti.

Il David a Sophia Loren come Miglior Attrice Protagonista

Il premio alla Sophia nazionale è stato un omaggio non solo alla sua bravura di attrice, ma anche alla sua intera carriera e a quello che questa donna verace rappresenta per l’Italia e per l’Italia nel mondo.

Il meritatissimo David come Migliore Attrice Protagonista arriva grazie al suo ruolo nel film del figlio, Edoardo Ponti, “La vita davanti a sé“: una pellicola tratta dal romanzo omonimo di Romain Gary (1975). È stata la stessa Sophia, emozionatissima e quasi incredula, a ricordare che è difficile pensare che il primo David le sia stato consegnato tra le mani… 60 anni fa.

Il David postumo a Mattia Torre e la dedica della figlia

Potente e commovente il David postumo assegnato a Mattia Torre come Migliore Sceneggiatura Originale per il suo “Figli“: l’acuto e simpaticissimo autore e regista, che ha conquistato anche i giovanissimi con la serie TV “Boris“, è purtroppo scomparso due anni fa, a soli 47 anni, a causa di una lunga e devastante malattia. Le riprese del film non erano ancora cominciate, ma nei suoi ultimi giorni affidò la realizzazione al suo assistente, Giuseppe Bonito, che ha portato avanti il lavoro con la collaborazione e l’aiuto di tutti gli attori (e gli addetti) che facevano parte del progetto. Un percorso pieno di emozioni contrastanti e totalizzanti, considerati l’affetto e la stima di cui godeva Torre da parte di tutti.

Il discorso di Pierfrancesco Favino

Nonostante la sua maestosa interpretazione di Bettino Craxi in “Hammamet“, Favino non ha portato a casa il David, soffiato per un pelo dal collega Elio Germano per il suo Antonio Ligabue in “Volevo nascondermi” (che si è aggiudicato ben 7 statuette).

Di lui, però, ricorderemo il discorso pronunciato in favore della cinematografia: presentando il vincitore per la categoria Miglior Documentario, infatti, ha chiesto al governo di “insegnare il cinema e il teatro nelle scuole“, offrendo ai ragazzi i rudimenti della recitazione e l’emozione dello stare dietro la macchina da presa, inserendo questo percorso didattico nelle ore diurne e “non al pomeriggio“. “Lo dico perché – ha continuato Favino –, nessuno me ne voglia, ma il più bell’intervento finora l’ha fatto una bambina – cioè, la figlia di Torre – ed è a loro, ai giovani, che voglio dare assoluta fiducia“.

Non sono mancati, ovviamente, altri momenti pieni di pathos o divertenti, come quello tra Checco Zalone (vincitore per la Miglior Canzone Originale) e Laura Pausini o la premiazione della bravissima Matilda De Angelis come Migliore Attrice Non Protagonista in “L’incredibile storia dell’isola delle rose“.

Per riguardare l’intera manifestazione, ecco il link RaiPlay:

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