Veneto e non solo: al vaglio la zona rossa rafforzata

È la notizia degli ultimi giorni: il Veneto e l’Italia intera potrebbero passare a breve in una super zona rossa, chiamata “zona rossa rafforzata“, per scongiurare l’insorgenza di un nuovo lockdown, esattamente ad un anno di distanza dal confinamento che ha fermato il Paese e che ancora riecheggia sui balconi delle famiglie che lo hanno trascorso cantando, ballando, chiacchierando e lanciandosi segnali di ottimismo a suon di striscioni colorati.

Un anno dopo, quella positività è sfumata via. L’Italia ha superato la quota dei centomila morti per covid-19, la crisi finanziaria e del lavoro ha bussato alla porta di tante, troppe persone e, nel frattempo, un governo è caduto e se n’è formato un altro, in piena pandemia e con il piano vaccinale da organizzare. Con tutte le conseguenze ed i ritardi del caso.

I dati e le varianti

A preoccupare il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) – ma anche le regioni – le varianti, che cominciano a far sentire la propria presenza anche sui nostri territori e che, secondo il microbiologo Crisanti, non sempre sarebbero riscontrabili dai test rapidi. Insomma, più il virus ha modo di circolare, più le varianti possono continuare a moltiplicarsi e a “perfezionarsi”, con il rischio che anche i vaccini sino ad ora realizzati possano perdere di efficacia.

Da qui, l’esigenza del governo di prendere nuove contromisure, già subito dopo lo shift di molte regioni verso un colore più scuro, come il Veneto, appena passato in giallo, la Campania, che è andata in rosso e di cui molti centri si trovano addirittura già in “rosso rafforzato”, e l’Abruzzo, in arancione ma con diversi centri in rosso.

Zona rossa rafforzata: cos’è?

Assodato che un nuovo lockdown sarebbe economicamente, socialmente e finanziariamente impossibile da gestire, le amministrazioni sono in continua riunione per interfacciarsi sulla questione e cercare la “via mediana” che possa dare un po’ di respiro alle terapie intensive e agli ospedali in generale, aspettando che le grossi dosi di vaccini che dovrebbero arrivare ad Aprile raggiungano, finalmente, il nostro Paese. Una buona notizia che, comunque, si inserisce in una cornice poco chiara, in cui il personale sanitario è ancora carente e disorganizzato ed in cui molti piccoli centri, ad esempio, non sanno ancora dove riunire la popolazione per le somministrazioni: in mancanza di stadi, grandi centri e strutture capienti, si sta pensando di coinvolgere, in quei casi, gli uffici postali.

La zona rossa rafforzata di cui si sta parlando negli ultimi giorni è stata “suggerita” dal sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, che ha previsto per il Comune di sua amministrazione di applicare misure ancora più stringenti rispetto a quelle decise dall’ordinanza ministeriale (e quindi, appunto, la zona rossa): i punti salienti, un inasprimento del coprifuoco (che scatta alle 20) e un provvedimento dedicato alla fascia d’età dei più giovani (con rientro a casa entro le 18), negli ultimi mesi pesantemente colpiti dalle varianti del virus che, in qualche caso, li ha portati anche in terapia intensiva.

Naturalmente si tratta di misure “personalizzate” ma che sono state riprese a macchia d’olio anche da altri Comuni e che hanno fornito uno spunto di riflessione generale.

Altri provvedimenti previsti da questo schema:

  • scuole chiuse (gestione in DaD);
  • bar e ristoranti chiusi, con consegna a domicilio consentita dalle 18 alle 22 e asporto solo dalle 5 alle 18;
  • vendita al dettaglio consentita fino alle 18;
  • mercati rionali chiusi;
  • divieto di ospitare amici o parenti;
  • divieto di lasciare il proprio Comune, fosse anche per raggiungere la seconda casa.

Venerdì 12 Marzo un nuovo Cdm: l’ipotesi “Pasqua rossa”

Insomma, anche se la nuova “stretta” è ormai una certezza, il governo ha deciso di rimandare la decisione a domani, Venerdì 12 Marzo, per definire tutte le modifiche al Dpcm attualmente in vigore.

L’idea è quella di ricalcare il modello Natale, con weekend blindati e misure anche più restrittive, come dicevamo, della stessa zona rossa. Non si sa, però, se questo riguarderà solo alcune regioni o l’intero Paese. Perché:

Il modello finora costruito ha funzionato, ma quell’algoritmo non prevedeva la variante inglese.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Al vaglio anche l’ipotesi di una Pasqua in rosso, ma è scontro tra ministri, partiti e persino regioni.

Non ci resta che attendere il risultato della riunione amministrativa di domani.

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