Dal Giappone al trevigiano attraverso una birra artigianale

La birra è una bevanda alcolica che ha origini mesopotamiche, dai poteri quasi magici, che in un sol bicchiere ci fa superare confini geografici e barriere linguistiche, portandoci dal Giappone a Treviso.

Questo mercoledì è dedicato alla birra. Ad una birra diversa da quelle che prendi dallo scaffale del supermercato, meglio se dal banco frigo già fredda. Oggi si parlerà di birra artigianale, fatta alle porte di Treviso, dal Birrificio Trevigiano. Lo spunto mi è stato gentilmente suggerito dall’articolo di qualche giorno fa che parlava di Giappone, Tokyo per la precisione, città in cui ho trascorso un po’ di tempo durante l’università, sui libri della cui cultura ho perso diverse diottrie.

Il filo che congiunge il Giappone a Treviso

Il Giappone, un Paese ricco di contradditorio, che se non lo vivi non lo capisci neppure ripassando nei minimi dettagli i manuali che ne parlano, la terra della gentilezza, dovuta, ma che tanto coinvolge e avvicina lo straniero. Un mondo ed una cultura distanti anni luce da quella italiana, europea, latina e caliente. Luogo in cui si può assaporare ancora parzialmente la tradizione medievale che ha accompagnato il popolo per secoli fino agli inizi del ‘900, la cui divisione sociale ancora si percepisce.

È qui che ho scoperto che quello che vedi nei cartoni animati (anime) degli anni ’80 è reale, non del tutto immaginario. Che la metropolitana per una settimana costa quanto l’abbonamento al treno per un mese in Italia. Che mangiare rapidamente è molto più economico che nelle grandi città europee (e si mangia meglio). Che “il vino” solo se te lo puoi permettere, sennò c’è umeshu, sake (ma anche qui attenzione al taccuino), ma soprattutto birra!

La mente quindi è volata alle serate del venerdì, in cui la parvenza quotidiana, che si mantiene tutta la settimana nel mostrarsi in società, è messa da parte di fronte a innumerevoli bottiglie di birra. Ed è in queste bottiglie che un brivido di libertà irrefrenabile viene conservato. La birra è democraticamente “il bere”, che sostituisce il calice di vino italiano, l’ombra veneta che dir si voglia. È la bevanda alcolica che scorre più facilmente in assoluto nei bicchieri giapponesi. Spesso accompagnata da bocconi di sushi mangiati con le mani, come i nostri cicchetti.

E come sfidare un abbinamento sushi-birra così consolidato nella cultura internazionale, rendendolo più “nostrano”? Il calice di APA del Birrificio Trevigiano è affiorato naturalmente alle mie labbra, senza esitazioni.

Il Birrificio Trevigiano

Birrificio Trevigiano

Birrificio Trevigiano è una realtà territoriale, che si è evoluta negli anni, alle porte di Treviso, creata da persone che la “piazza” la vivono da sempre. Il loro legame con la città è orgogliosamente mostrato nelle etichette delle birre che producono con le acque che popolano riccamente il sottosuolo. Tant’è che il logo dell’azienda è una ruota di mulino, di cui Treviso ancora oggi è ricca.

La qualità delle birre è indiscutibilmente la base da cui partono tutte le creazioni del Birrificio Trevigiano, il cui punto di forza è l’artigianalità, che consente di mettere a pieno frutto la creatività del mastro birraio. Tutte rifermentate in bottiglia, senza alcuna pastorizzazione o chiarifica. Le temperature sono strettamente controllate in tutto il processo, compreso lo stoccaggio. La lavorazione è calibrata in modo sapiente per garantire sempre prodotti freschi, quasi vivi, alla propria clientela, siano in lattina, bottiglia o fusto.

Birrificio Trevigiano

La APA Holies Forties è la birra ambrata di oggi, dall’aspetto convincente giallo carico-dorato, leggermente ramato. È perfettamente in grado di sostenere l’aromaticità della salsa di soia e del wasabi, senza i quali non si può dire di aver mangiato un vero sushi. Il bouquet fruttato, anche leggermente dolce, con note agrumate fresche, unito a qualche nota di fiore secco esalta la sapidità del pesce e la sua consistenza, ma l’amarezza della beva aiuta a completare l’equilibrio del sorso e a dare una spinta alla tendenza dolce del boccone, regalandogli armonia.

Per chi, come me, adorasse un antipasto di sashimi, consiglio di iniziare dalla Blanche “San Tomaso”, il cui grado leggermente inferiore e la cui veste aromatica delicatamente speziata e floreale accompagnano, esaltandone il gusto, salmone, tonno ed orata crudi.

Perché “pesce” vuol dire anche birra, perché essere e consumare locale è sempre una scelta vincente. Perché l’artigianalità regala sempre emozioni, soprattutto se in accompagnamento di esperienze di vita vissuta nel mondo!

One thought on “Dal Giappone al trevigiano attraverso una birra artigianale
  1. Ottimo articolo, piacevole da leggere dove si può imparare a gustare una buona birra anche con del cibo diverso dal solito, molto apprezzato.
    Sapendo poi di bere sempre una buona birra del birrificio Trevigiano.

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