Alla scoperta dei sapori delle 5 Terre

di Ariberto Tommaseo Ponzetta

Una Liguria tutta da scoprire e da gustare

Oggi vi parlo di un’esperienza unica che sono riuscito a soddisfare durante le mie (sigh!) brevi vacanze estive in Liguria.

Ci troviamo in un posto unico, patrimonio UNESCO, le 5 Terre.

Qui le foto si sprecano, da nessun altra parte sino ad ora sono riuscito ad ammirare paesaggi tanto estremi.

5 Terre

I 5 paesi che formano le 5 Terre, Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso sono letteralmente spazi rubati alla roccia.

Qui si passa da 0 a 400-500 metri con una verticalità tale da vertigine.

Natura aspra , mediterranea , ma con una varietà di piante e fiori così variegata che difficilmente si trova altrove.

Agave, limoni, chinotto, mandarini, ulivi, viti, trovano spazio nei margini rubati alla macchia mediterranea che , dopo gli anni 60 , si è ripresa quello che i contadini , con l’aiuto di tutti gli abitanti, avevano costruito con duro lavoro manuale.

La ripidità dei luoghi è pazzesca , e l’unico aiuto in queste terre è ed è stata la costruzione di un piccolo trenino per il trasporto dell’uva o di altri frutti , una sorta di teleferica che congiunge i poli opposti della collina.

Ci diamo appuntamento un giovedì mattina con Samuele Heydi Bonanini , titolare dell’Azienda Agricola Possa, piccola ma rodata realtà delle 5 Terre.

Heydi mi porta subito a Riomaggiore , dove prima di una curva a gomito , si trova l’ingresso per entrare nei suoi vigneti.

Scendiamo giù verso il ricovero attrezzi e da lì possiamo ammirare l’ampiezza e la verticalità del luogo.

Heydi mi spiega il problema del frazionamento delle terre. Qui arriviamo addirittura a trovare proprietà che vanno dai 30 mq2 ai 350 mq2 e comunque  l’appezzamento medio è di circa 500mq2.

La difficoltà a comprare e quindi ad assemblare terra attigua complica ancora di più le cose, vista la già di per sé penalizzante situazione in vigna che non consente alcuna meccanizzazione.

Solo buone gambe, pazienza , ma soprattutto passione… Solo quella ti può toccare le giuste corde e dare quelle vibrazioni al cuore per rendere il tutto possibile!

5 Terre

L’uso di solo rame e zolfo, con l’aggiunta di alghe e induttori di resistenza, sono i soli prodotti che vengono adoperati in vigna.

Le uve sono quelle della zona Bosco, Albarola e Vermentino, con la prima che recita il ruolo di prim’attore.

Successivamente , con l’aiuto di ricercatori, Heydi ha scoperto all’interno del suo vigneto piante autoctone sconosciute come Brusapaja, Piccabon, Rossese bianco, Frapelao e il rosso Bonamico.

Qui si zappa a mano , si sfalcia col decespugliatore e si fanno i trattamenti con il solo ausilio di una macchina carrellata dotata di pompa con un lungo tubo , il quale, una volta srotolato, lo si porta lungo i terrazzamenti.

Finito il tour tra i vigneti , Heydi mi porta in cantina , in centro a Riomaggiore , dove prendiamo un ascensore che ci porta giù in paese e poi proseguiamo tra scale e viuzze.

Entriamo nella piccola ma ordinatissima cantina e, prima di cominciare la degustazione, Heydi mi fa vedere due bellissimi filmati dell’istituto Luce (anni 40 quindi), dove sono visibili i terrazzamenti perfetti ed ordinati ed il momento in cui, dopo una violentissima mareggiata, questi crollano e tutto il paese, vecchi, donne e bambini aiutano per ricostruirli. Oltre a questo filmato ne vediamo uno brevissimo dove viene ritratta una vendemmia ovviamente manuale, dove l’uva viene trasportata in barca .

I vini

5 Terre

Cominciamo quindi la degustazione e poiché i prodotti sono molteplici li dividiamo cronologicamente in ordine di assaggio.

Parmarea – vino bianco prodotto con uve vermentino , bosco e trebbiano sull’isola di Palmaria di fronte le 5 Terre. È il vino più semplice e immediato, ma piacevole e spensierato. Vinificazione in bianco , naso fragrante ed immediato di fiori e soffusa mineralita’, piace per freschezza e godibilità.

5 Terre bianco– prodotto con uve Bosco (80%) , albarola e un piccolo saldo di vermentino e le uve autoctone sopracitate. Vinificazione con macerazione sulle bucce per 5 giorni, naso splendido di erbe aromatiche ,basilico, origano, resina di pino , floreale, cenere e con sentori iodati e salmastri . Perfetta corrispondenza gusto -olfattiva con finale lungo su scia sapido – amara. Vino in perfetto equilibrio acido-sapido. Il vino che ho apprezzato maggiormente per identità territoriale e precisione enologica, senza solfiti aggiunti.

Rosato – Vino che non esiste perché è venduto praticamente in anteprima. Da uve  bonamico (80%) con un piccolo saldo di Moscato nero, è un rosato che spiazza. Delicatissimo con sentori di fragolina di bosco , acqua di rose e rosolio, in bocca è vellutato e chiude delicatamente sapido con acidità moderata. Eccellente.

U Neigru– da uve Canaiolo e Bonamico in parti uguali, è vinificato con breve macerazione (5-6 GG). Rubino trasparente, naso pulito con sentori fruttati di ciliegia, speziato di pepe , cannella con vaghe note terrose e leggermente aromatico. Tannini appena accennati per un rosso che vuole essere bevuto anche sotto le calure estive.

Passito Rosso– Da uve canaiolo e Bonamico appassite circa 60 giorni, con macerazione lunga. Vino con un naso complesso e profondo, intriso di frutta rossa sotto spirito, pepe, tabacco dolce . In bocca è lunghissimo e le parti morbide e acido-sapide in perfetto equilibrio. Da provare!

Sciacchetra’– il campione di casa, stesse uve del 5 Terre, vinificato con lunga macerazione sulle bucce (25gg). È un vino dallo stupendo colore ambrato, limpido, con un naso di grandissima profondità e complessità…Emergono datteri, frutta sciroppata, miele, erbe, liquirizia e una nota marina. In bocca è grasso , rotondo , con una beva che può affrontare qualsiasi formaggio blu italiano o francese.

Qui vengo interrotto da Heydi che mi fa notare che il sentore di liquirizia avvertito è bensì elicriso , simile ma non uguale.

Pigiato a piedi, sgranato a mano ogni singolo chicco , dopo aver selezionato ovviamente i grappoli più spargoli e adatti a fare questo sensazionale passito.

Vino con rese attorno i 15-18 quintali/ettaro, rarità e capolavoro enologico italiano.

Ci salutiamo dopo una bellissima mattinata trascorsa assieme , conscio di avere assaggiato vini rari e difficilmente reperibili ed aver compreso la fatica, l’ingegno e la tenacia per poter lavorare in queste terre irte e aspre, ma di straordinaria bellezza. E spero soprattutto di essere riuscito a trasferire a voi tutte le mie sensazioni ed emozioni!

Grazie Heydi! Alla prossima!

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2 thoughts on “Alla scoperta dei sapori delle 5 Terre
  1. Grazie Ariberto per averci fatto scoprire un angolo di Italia famoso in tutto il mondo ma questa volta da un punto di vista diverso.

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