Marinela Ardelean torna nelle librerie con una nuova opera: “50 vini e pietanze di Romania”

Dopo il grande successo del suo primo libro, “50 vini di Romania incontrano 50 piatti italiani
d’eccellenza”
, l’autrice Marinela Ardelean torna con una nuova opera: “50 vini e pietanze di
Romania”. Questo volume propone una selezione di 50 vini rappresentativi, provenienti da
altrettante cantine rumene, ognuno abbinato a un piatto tradizionale reinterpretato in chiave
contemporanea da alcuni dei migliori chef del Paese.

Oggi per voi un viaggio attraverso i vini rumeni.

Da sinistra a destra: Roxana Badescu, Roberto di Filippo, Andrea Simionato, Marinela Ardelean, Federica Pagliarone

L’incontro con Marinela Ardelean


“Buongiorno a tutti” — esordisce Andrea Simionato, direttore editoriale di Antiga Edizioni —
“innanzitutto desidero ringraziare l’Istituto di Cultura Rumeno per averci ospitato questa
mattina. Un grazie speciale va poi a Marinela, che ci ha concesso per la seconda volta l’onore
di curare l’edizione di questo nuovo volume. Il primo libro è stato un grandissimo successo
editoriale e sono certo che questo secondo volume raccoglierà un consenso ancora maggiore”.

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“Dieci anni fa pubblicavo il mio primo libro in Italia, Paese per me simbolo
dell’enogastronomia mondiale”
, spiega Marinela. “Il mio obiettivo era creare un legame tra i vini rumeni e la cucina italiana. Oggi presento una nuova fase del percorso: una raccolta che abbina vini rumeni a piatti tradizionali della Romania, per promuovere la mia terra attraverso l’enogastronomia e l’enoturismo”.

Vasta scelta di vini

Roberto Pieroni | Cantina La Sapata


L’autrice spiega, che è stato davvero molto difficile sceglierne solo 50, avrebbe menzionato più cantine ma trattandosi di un’iniziativa personale, ha voluto selezionare quelle che le stavano più a cuore.

“Non ho voluto includere semplicemente ricette, ma presentare piatti simbolo della tradizione rumena, rivisitati inchiave moderna da alcuni dei migliori chef del Paese. In questo senso, credo sia importante
parlare non solo di una rinascita dell’enologia, ma anche della gastronomia rumena.”

Se pensiamo al resto d’Europa, sottolinea Marinela, non possiamo non notare le differenze, continua.

“Nel nostro Paese ci sono in totale 487 cantine, un numero decisamente inferiore rispetto a Italia,
Francia o Spagna, e solo una percentuale molto bassa della produzione totale è dedicata
all’esportazione. Tuttavia, la Romania possiede un punto di forza, ed è quello del territorio e
della sua diversità: ogni regione del Paese, infatti, ha il potenziale per produrre vini di qualità
eccezionale. Inoltre, se i grandi Paesi produttori come Italia, Francia o Spagna hanno già
raggiunto un punto di maturità, la Romania è ancora all’inizio del suo percorso. Proprio per
questo è animata da un forte desiderio di farsi conoscere nel mondo, e credo che questo
entusiasmo rappresenti una grande opportunità”
, conclude Marinela.

Le cantine menzionate


“È per noi un grande onore” — dichiara Roberto Di Filippo, enologo e co-proprietario di “La
Sapata”
, la più piccola cantina menzionata nel libro — “essere citati nel libro di Marinela.
Questo riconoscimento rappresenta il coronamento di un lavoro iniziato quindici anni fa nella
suggestiva e affascinante terra della Dobrugia.”

Jidvei Mysterium Brut Vintage 

All’estremo opposto dello spettro, in termini di dimensioni, troviamo Jidvei. La cantina più grande menzionata nel libro, rappresentata da Roxana Badescu, Manager dell’azienda.
“Marinela è senza dubbio un punto di riferimento quando si parla di vino in Romania.

Per il nostro popolo, il vino ha un valore millenario. Ci accompagna lungo tutta la vita: dalla nascita, con la prima comunione, fino all’ultimo respiro, con il funerale. Il vino rappresenta l’albero della vita.”

L’azienda Jidvei, si trova nel cuore della Transilvania, una regione fiabesca conosciuta come la ‘terra del vino’ fin dall’epoca feudale. Jidvei è la storia di tre generazioni ed è oggi la più grande realtà vitivinicola a conduzione familiare non solo in Romania, ma in tutta Europa.

Marinela Ardelean presenta lo spumante Jidvei Mysterium Brut Vintage 

Con i suoi 2.500 ettari di vigneti e una produzione annua di 18 milioni di litri di vino, Jidvei è un’azienda completamente integrata, in cui quasi il 100% della filiera produttiva viene gestito internamente. “Siamo fieri di portare avanti questa tradizione, e il fatto di essere menzionati nel libro di Marinela rappresenta per noi un’importante conferma del valore del lavoro svolto finora” conclude Roxana.

Il mercato del vino rumeno

Inoltre ci raccontano che, anche se attualmente il 90% del vino rumeno viene consumato a livello nazionale e solo il 10% esportato, qualcosa sta cambiando. Oggi i vini rumeni iniziano a trovare spazio nei mercati esteri, spesso persino più facilmente di quelli italiani. Non perché siano superiori o inferiori,
ma grazie a un fattore decisivo: la novità, che rappresenta un enorme vantaggio competitivo
rispetto ai mercati ormai maturi di Italia, Francia e altri Paesi europei. Marinela fa un focus importante, essendo legata sia all’Italia che alla Romania, ha legame culturale ed economico che unisce i due Paesi.

Non vorrebbe che la pubblicazione di questo libro in Italia fosse vista come un gesto di competizione, ma piuttosto come un invito a scoprire un territorio, un Paese e una cultura attraverso ciò che meglio li rappresenta: il cibo e il vino. Questi, infatti, sono il miglior biglietto da visita che un Paese possa offrire al
mondo.

Reportage a cura di Dumitrita Pristupa e Luigi Agostino Mariani



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