Un Chiaretto di Bardolino di 20 anni non deve stupire

CORVINA MANIFESTO – L’ANTEPRIMA DEL CHIARETTO DI BARDOLINO 2023

Dalle anteprime della vendemmia 2022, alle verticali della “Rosè revolution” ed il confronto con i rosati di Mosella, Rioja e Provenza, il Chiaretto di Bardolino non smette di “stupire”.

Mai, come lo scorso anno, la corretta gestione dei vigneti e dei tempi di raccolta è stata tanto determinante.

“Sono piacevolmente impressionato da questa 2022. E’ un territorio che sta dimostrando e crescendo molto” aggiunge Angelo Peretti, mediatore dell’evento e penna nota tra gli esperti di settore.

Nonostante le alte temperatura, le scarse precipitazioni e una vendemmia leggermente anticipata, ne deriva un’annata piuttosto equilibrata in freschezza-sapidità e di ottima struttura.

CON LA VENDEMMIA 2014 I PRODUTTORI HANNO MESSO IN ATTO LA ROSE’ REVOLUTION

“La prima riunione l’abbiamo fatta condividendo il mosto torbido e analizzando insieme il risultato” racconta Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di Tutela.

Un cambiamento atto a valorizzare il territorio e che pone al centro della questione il sapiente utilizzo della Corvina, varietà simbolo del Veronese.

Pressatura soffice e breve macerazione sulle bucce il vademecum e, come ne risulterà naturale il colore, la corvina (senza artefare) darà vini longevi e capaci di durare nel tempo.

A quasi 10 anni dalla Rosé Revolution, alla recente modifica del disciplinare di produzione, al successo delle vendite, il Consorzio di Tutela non si accontenta e guarda ancora di più al futuro: Il Chiaretto di Bardolino da lungo affinamento (2 anni sui lieviti). Freschezza agrumata, sapidità e finale asciutto, che rimangono integri marcatori del vitigno e del territorio, si arricchiscono in struttura e spendibilità gastronomica.

Leader nel settore del vino rosa italiano, il Gardesano non teme il confronto nemmeno con l’estero. In una batteria di 12 campioni alla cieca, magistralmente organizzata e condotta da Peretti, atti a sottolineare FRESCHEZZA, SAPIDITÀ e NOTA FINALE TANNICA del rosato Italiano non sono mancati i colpi di scena nei parallelismi con i principali distretti enoici internazionali e i caratteri distintivi rispettivamente di MOSELLA, PROVENZA E RIOJA.

“Sono stanco della gente che dice – Avete copiato dalla Provenza” aggiunge Peretti. Nell’epoca romana le provincie della Gallia Cisalpina, che includevano Lago di Garda e Provenza, si ha l’introduzione degli antichi torchi da vino il cui uso non prevede un contatto prolungato tra mosto e bucce.

Un ultima simpatica curiosità a concludere l’esposizione ma ad aprire una riflessione. Per alzata di mano, nell’ultima batteria – focus sulla sapidità di CHIARETTO vs PROVENZA – 13 partecipanti avrebbero acquistato un Chiaretto di Bardolino e 4 un Rosé di Provenza. A questo punto non può non essere citato un estratto da “Il piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry:

“Se dite agli adulti: <<Ho visto una bella casa di mattoni rosa, con geranei alle finestre e colombi sul tetto…>>, loro non riescono ad immaginarsi la casa. Dovete dire: <<Ho visto una casa di centomila franchi>>. Allora esclamano subito: << Oh, che bella!>>

L’appuntamento con il vino rosa del Garda è in corso e nelle giornate di Domenica 5 e Lunedì 6 marzo presso la DOGANA VENETA DI LAZISE sarà possibile assaggiare la nuova annata del CHIARETTO DI BARDOLINO in un esposizione con 120 etichette e 40 produttori.

A curare il servizio durante tutti gli eventi i Sommelier di AIS VENETO – delegazione di Verona.

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