Vivino: il wine a portata di click

Siete esperti ed amanti del vino e cercate un controparte digitale a portata di click che vi suggerisca la giusta etichetta per la serata?

O, al contrario, navigate assolutamente al buio tra le migliaia di tipologie di bottiglie che il mercato mette a disposizione ogni giorno e non sapete come orientarvi?

In entrambi i casi, c’è un’app che vi sorprenderà: è Vivino, online, ormai, da oltre 10 anni.

Un concept che si è evoluto nel tempo

Vivino ha cavalcato l’onda della digital transformation vivendo appieno l’ultima decade in tutte le sue evoluzioni e rivoluzioni: l’avvento degli smartphone, la nascita degli store digitali, le infinite potenzialità del web 2.0.

L’idea di base è stata folgorante: i creatori, i danesi Heini Zachariassen e Theis Søndergaard, per niente esperti del mondo del vino, hanno lanciato un’app che si mettesse a disposizione delle persone comuni e che potesse aiutare chi, come loro, necessitasse di una “guida” per i propri acquisti. Oggi quella piccola scintilla creativa – anche grazie alla sua interattività e alla possibilità di poter caricare le proprie foto, accrescendone il database – si è trasformata in un marketplace di tutto rispetto che conta ben 50 milioni di utenti. Praticamente un colosso.

Come funziona?

Vivino

Innanzitutto, da menzionare è proprio il suo ruolo di “aiutante” nella vita di tutti i giorni: Vivino, infatti, consente la scansione delle etichette che ci interessano e mostra in rimando una miriade di informazioni (cantina, vitigno, abbinamenti), tra cui le preziosissime recensioni da parte di altri utenti. Insomma, un help a portata di mano – anzi, di smartphone – per chi non se ne intende o è preso dall’indecisione.

Ma c’è molto di più in questo concentrato wine-tech.

Dopo il servizio di scansione, infatti, che ha permesso di collezionare un miliardo di etichette, è arrivata la flash sale: offerte lampo (della durata massima di due o cinque giorni) a prezzi vantaggiosi, con un focus sulle bottiglie che hanno ricevuto il punteggio più alto tra gli utenti. Da lì, il salto al marketplace è stato naturale.

I punti vendita hanno potuto aprire su Vivino una propria vetrina che è diventata una sorta di spazio collettivo, un vero e proprio negozio in cui perdersi alla ricerca del vino perfetto: in questo modo, le cantine che hanno già uno store veicolano traffico utenti sul proprio sito, mentre le altre possono approfittare di questa finestra e-commerce a patto di un semplice feed.

Il prossimo futuro

Come rivelato dal Country Manager Italy Mauro Bricolo in un’intervista al Gambero Rosso, il prossimo futuro di Vivino strizza l’occhio all’educational: un modo per far conoscere meglio il vino italiano nel mondo e, contestualmente, per incrementarne le vendite.

RELATED ITEMS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend