Siamo abituati a pensare che golosità non faccia rima con salute e, in effetti, in qualche caso è vero.
Ci sono, però, alcuni alimenti che diventano un problema – per il benessere e la linea – soltanto se preparati in determinati modi o se, ovviamente, assunti in dosi eccessive. Tra questi, sicuramente il cioccolato, anzi, il cacao, che è entrato nelle nostre case, ormai, in tutte le forme possibili, decorandosi e arricchendosi attraverso altri ingredienti e ricette tutte da gustare.
Ma quand’è, allora, che fa bene il cioccolato? E quali sono i benefici che apporta al nostro organismo?
Il signor cacao e il cioccolato fondente
Il cioccolato è l’ingrediente principale di un’infinità di ricette tradizionali venete: non solo nel caso delle classiche uova preparate nei nostri laboratori artigianali che portiamo a casa per Pasqua, ma anche dei dolcissimi crostoli e galani di Carnevale, dei semifreddi e degli strudel arrivati nelle Tre Venezie dall’Ungheria.
E, d’altro canto, poiché si tratta di un derivato dai semi dell’albero del cacao, per capirne le caratteristiche principali ci conviene andare alla radice!
La prima cosa da sapere è che è il cioccolato fondente quello più puro e benefico: come mai? Grazie all’elevato contenuto in cacao, appunto, che assicura un generoso apporto di flavonoidi, antiossidanti importantissimi che aiutano a regolare l’attività cellulare e combattono i radicali liberi, le principali fonti di stress per l’organismo (da cui derivano anche i tipici segni dell’invecchiamento). In sostanza, fungono un po’ come detox naturali, rendendo persino più flessibili le pareti delle arterie e favorendo, quindi, la circolazione e, di conseguenza, il lavoro del cuore.
Un contributo importante dovuto anche ai polifenoli, molecole organiche in grado di aiutare il flusso sanguigno perché coinvolte nella produzione di ossido nitrico; parliamo, però, solo di cioccolato extrafondente (almeno all’85%).
E c’è di più.
Diversi studi hanno dimostrato che il cioccolato, mangiato ovviamente nelle giuste dosi, riesce persino a rivelarsi un ottimo metodo per garantirsi “un attimo di felicità” (il cervello, quando lo addentiamo e mastichiamo, libera serotonina e dopamina, gli ormoni che scatenano le tipiche sensazioni di benessere) e per ritrovare le giuste energie: una ricerca svolta su un campione di 968 persone di età compresa tra i 23 e i 98 anni, monitorate per 30 anni, ha stabilito che le funzioni cerebrali (memoria visiva, di lavoro e capacità verbali) risentono positivamente del consumo regolare di cioccolato, cadenzato almeno una volta alla settimana.
Avete problemi di linea?
Niente paura, perché anche in questo caso c’è una buona notizia: secondo quanto pubblicato da alcuni studi scientifici in USA, il cioccolato fondente aiuterebbe l’organismo a combattere il colesterolo, abbassando la pressione e diventando vettore per un migliore sfruttamento ed assorbimento dei nutrienti; una sorta di coadiuvante per le funzioni vitali ad ampio spettro e, di conseguenza, per la forma fisica!
Insomma, la buona notizia è che il cioccolato amaro è un toccasana per le papille gustative e il benessere psicofisico… ma non si può dire altrimenti della variante al latte o bianca!
Cioccolato al latte: cosa c’è da sapere
Abbiamo visto come il cioccolato fondente si riveli un valido aiuto per il nostro organismo, anche in termini di pressione sanguigna ed ipertensione. Eppure, secondo alcune ricerche mirate, queste proprietà non sarebbero condivise con il cioccolato al latte e il cioccolato bianco. I prodotti contenenti caramello o altri ripieni particolari, infatti, se da un lato risultano più gradevoli e dolci, dall’altro sono indiscutibilmente più calorici e più poveri di flavonoidi, trattandosi di preparazioni “miste” ed allungate con latte e zuccheri.
D’altronde parliamo di sapori certamente più appetibili, soprattutto per i bambini, ma che in termini di grassi possono rappresentare un problema per linea, colesterolo, diabete, carie dentali e tantissime altre patologie o potenziali tali; esagerare con la cioccolata più dolce, insomma, non è mai una buona idea.
“Educarsi” al sapore del cioccolato amaro
Certo, per chi non ama i sapori più amari, abituarsi al gusto del cioccolato fondente può essere quasi impossibile… quasi!
Assodato che la buona regola è quella di scegliere un cioccolato dall’alto contenuto in cacao, ci si può abituare gradualmente attraverso gusti via via più puri, cominciando da un prodotto con percentuali di cacao pari o superiori al 65%. Una “tattica” perfetta anche per i bambini che non solo aiuterà ad educare il palato a sapori più genuini, ma si rivelerà una ripercussione benefica sulla salute, senza dover rinunciare alla golosità di questa lussuriosa leccornia.