I waffle sono dei dolci tipici del nord Europa dalla caratteristica forma a nido d’ape.
Sono caratterizzati da un impasto morbido all’interno, croccante e dorato all’esterno.
Sono cotti su due piastre roventi con incavo rettangolare o tondeggiante inciso a reticolo, dal quale prendono il nome.
Sono noti anche come gauffres e waffel.
Dalla Grecia al Belgio passando per Roma
Ancora una volta, la storia ci racconta come i nostri dolci “moderni” hanno in realtà origini antiche.
Nell‘antica Grecia infatti si preparavano dei dolcetti con il miele e si cucinavano tra piastre roventi.
Le legioni romane li diffusero in Europa e col tempo vennero apprezzati soprattutto in Belgio, Francia, Germania, Scandinavia e i Paesi Bassi.
Nel Belgio medievale, un buon giorno un abate cistercense creò un impasto con il miele. Chiese poi aiuto ad un mastro forgiatore che realizzò una piastra di ghisa a forma di arnia.
Da qui l’origine francese dei nomi gauffra e waffle cioè dolci ad arnia. Quindi dolci prodotti con il miele e con la forma di nido di ape.
Il waffle “principe” di Liegi
I waffle in Belgio sono una vera e propria tradizione.
Auguravano salute e fortuna, e completavano i festeggiamenti della Candelora e del martedì grasso, come conclusione del Carnevale e inizio della Quaresima.
Inoltre le piastre per la cottura venivano date in dote ai futuri sposi come dono e auspicio di felicità.
Nei tempi addietro, ogni dolcetto aveva impresso da un lato lo stemma araldico della propria casata, e ogni città deteneva la propria ricetta e la forma più bella e particolare.
Un bel momento si cominciò ad estrarre lo zucchero dalla barbabietola secondo le capacità dell’epoca.
Lo zucchero ottenuto era molto duro, simile quasi a delle perle.
Veniva chiamato infatti “zucchero perlato” ed era esclusivamente belga.
Ecco che il Principe di Liegi chiese al proprio pasticcere un dolce che rappresentasse la città e contenesse questa prelibatezza, in occasione del matrimonio della figlia.
Nacquero i waffles di Liegi, preparati con lo zucchero al posto del miele.
Tuttora sono famosi in tutto il mondo per la croccantezza dello zucchero perlato, prodotto in pochissimi zuccherifici locali.
Waffle oltre oceano
I dolcetti sono noti anche in America grazie ai padri pellegrini.
I religiosi infatti li conobbero nei Paesi Bassi, successivamente importarono i loro ferri da cottura (polfer) nel Nuovo Mondo.
Il fu Presidente Jefferson, deliziato dopo in viaggio nel Vecchio Continente, contribuì alla loro diffusione accanto ai tradizionali pancakes da colazione.
Liegi vs Bruxelles
Pur essendo entrambi belgi, i dolci sono diversi ma entrambi buonissimi.
Quelli di Bruxelles sono rettangolari, con un impasto di latte, uova, farina, acqua, burro, zucchero, lievito di birra. Sono poco dolci e serviti con zucchero a velo o panna montata.
Quelli di Liegi hanno il bordo smussato e risultano più dolci. Sono preparati con farina, uova, latte, burro, lievito, un pizzico di sale, zucchero vanigliato e zucchero in grani.
Per tradizione, diventano dei doni il giorno di San Martino (il Sint Maartens Dag l’11 Novembre) e serviti con cioccolata, nocciole, burro, mandorle, panna, sciroppi, zucchero a velo. Oppure con pesce e formaggi.
In Italia
Sì, anche da noi esistono queste deliziose cialde!
In Piemonte, nella Alta Val Chisone e Alta Val di Susa, sono “i gòfri“.
Un tempo erano il pane dei montanari durante l’inverno, quando era impossibile scendere a valle per panificare.
Venivano impastate con acqua, farina, lievito e sale; a volte anche con latte e uova.
Si cucinavano con due piastre di ghisa incise a reticolo, unte di lardo e scaldate sulla stufa rovente.
Nella zona del Canavese, tra Torino, Biella e Vercelli, sono le “ofela” o “canestrel“.
In Abbruzzo e in Molise sono conosciute come “ferratella“.
Sono delle cialdine molto sottili, sempre a reticolo e dall’inconfondibile aroma di anice.
I miei waffle
Li ho apprezzati tantissimo dopo una vacanza in Belgio qualche tempo fa, e ho cercato di imitarne il sapore e la consistenza.
Gli ingredienti per 12 pezzi:
- 170 gr farina
- 30 gr manitoba
- 90 gr granella di zucchero
- 90 gr burro morbido
- 40 gr miele
- 50 gr latte tiepido
- 1 uovo
- 1 bustina lievito per dolci
- Vanillina
- Sale qb
Montare il tuorlo con il miele, aggiungere il burro e il latte a filo.
Unire la farina, il sale e la vanillina.
Montare l’albume a neve e unirlo al composto.
Da ultimo aggiungere la granella di zucchero.
Cuocere sulla piastra ben calda e leggermente unta, per circa 8/10 minuti.
Se non avete la piastra, potete cuocerli in forno negli appositi stampi di silicone. O su una normale piastra o griglia elettrica.
Servire a piacere con zucchero a velo o panna montata o cioccolata fusa.
Bell’articolo Sabrina…