700 anni di Dante: il programma 2021 dei Musei Civici di Verona

Il 2021 sarà un anno molto importante, non solo perché carico di speranze riguardo la situazione sanitaria dell’Italia e del mondo intero, ma anche perché sigillerà il settimo centenario della morte di Dante.

Un anniversario importante, a cui si stanno preparando diverse realtà del nostro Paese (e non solo) per confezionare degli omaggi che siano degni di questa vera e propria celebrity d’altri tempi.

Tra le celebrazioni previste dalla nostra regione, sicuramente vanno menzionate quelle dei Musei Civici di Verona, che hanno stilato un programma 2021 redatto proprio intorno a questa ricorrenza.

Musei Civici di Verona: la mostra diffusa

Dante Alighieri, Verona

Mostre, indagini scientifiche e grandi restauri saranno i cardini su cui verterà il calendario dei Musei Civici di Verona dell’imminente nuovo anno.

Ad annunciare i progetti, che saranno diversi, è stato l’Assessore alla Cultura, Francesca Briani, insieme alla direttrice dei Musei, Francesca Rossi.

In primo piano, la mostra diffusa intitolata “Dante a Verona” e disegnata intorno alle storie e ai luoghi della città che fu per Dante «lo primo… refugio e ’l primo ostello». È proprio qui, infatti, che nel 1303 giunse il poeta grazie alla «cortesia del gran Lombardo», Bartolomeo della Scala; nel corso della sua vita vi sarebbe, poi, tornato altre due volte come ospite di Cangrande I della Scala, a cui fu legatissimo al punto da dedicargli l’ultima cantica della Divina Commedia.

Orientarsi all’interno della mostra diffusa sarà semplicissimo: percorso e tappe, infatti, saranno riassunti in una mappa-guida che conterrà anche le citazioni contestuali ai vari luoghi riportate nella Commedia, oltre a svariate indicazioni per rintracciare tutte le memorie della presenza dei discendenti del poeta in città. Dante, grazie a questa iniziativa, diventa identità civica e nazionale.

Ma c’è ancora di più.

La mostra “Tra Dante e Shakespeare” alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

Musei Civici Verona

La Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, nel cuore della città, identificherà il nucleo di raccordo dell’itinerario dantesco. Dal 23 aprile al 3 ottobre, ospiterà un’esposizione articolata in sei sezioni che collezioneranno una ricca selezione di opere d’arte e testimonianze storiche – dal Trecento all’Ottocento – per approfondire:

  • il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande e il successivo revival ottocentesco di un medioevo ideale;
  • il mito – questa volta sì, tutto scaligero! – shakespeariano di Giulietta e Romeo.

Perché insieme? Beh, perché su entrambi i temi si fonda ancora oggi la fisionomia urbana e culturale di Verona!

Presso il Museo di Castelvecchio, inoltre, le cui mura custodiscono la statua equestre di Cangrande, verrà ubicata una mostra interamente dedicata all’Inferno dantesco, rivissuto in chiave moderna nelle potenti immagini dell’artista americano contemporaneo Michael Mazur (scomparso nel 2009): si tratta di un nucleo di incisioni donate proprio da Mazur alla città di Verona, esposto per la prima volta dopo vent’anni.

Altre propaggini della mostra diffusa

In quest’atmosfera ricca di iniziative, anche la scienza è chiamata a dare il suo contributo: il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, in accordo e collaborazione con il Museo di Storia Naturale e il Museo di Castelvecchio, ha condotto un’indagine sul Dna di Cangrande della Scala, i cui risultati dovrebbero arrivare proprio nel corso di questa ampia mostra diffusa. L’input è quantomai moderno e tecnologico: sfruttare l’analisi del genoma per integrare la ricostruzione storica della vita del grande scaligero, provando a chiarire anche le cause della sua morte, da sempre avvolta nel mistero. Scopriremo, finalmente, se – come tante fonti attestano – si è trattato di una tragica fatalità naturale o – come tanti altri ipotizzano – di avvelenamento?

Da menzionare anche il restauro del monumento a Dante Alighieri di Ugo Zannoni in Piazza dei Signori, avviato a cura della Direzione Musei Civici insieme alla Direzione Edilizia Monumentale del Comune di Verona e alla Soprintendenza Belle Arti Archeologia e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.


In attesa di finanziamento statale, si procederà anche agli interventi di restauro al Mastio di Castelvecchio ed è in fase di definizione l’iter per la definizione di un progetto di restauro dell’Arca di Mastino II appartenente al complesso monumentale delle Arche Scaligere, che avverrà anche attraverso approfondite ricerche scientifiche multidisciplinari e con la collaborazione dell’Ufficio UNESCO del Comune di Verona.

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