Bollicine natalizie: spumanti in calo deciso, con qualche eccezione

Le feste sono, ormai, alle porte e, come sempre, le bollicine saranno un must: anche se in pochi, circondati dagli affetti più stretti e familiari, non mancherà di certo la voglia di far festa, soprattutto per dire finalmente addio a questo anno così difficile ed accogliere quello nuovo.

Insomma, come sempre – e, forse, questa volta con un po’ di emozione in più – tutti noi stapperemo la nostra bella bottiglia di spumante!

Nonostante questo approccio positivo, però, PambiancoNews ci ha svelato dei numeri un po’ più contenuti del solito: si parla addirittura di un calo a due cifre per gli spumanti, fortunatamente con qualche eccezione che fa davvero piacere riscontrare.

Spumanti 2020: lo scenario di fine anno

Probabilmente, l’epilogo del 2020 sarà il peggiore nella storia recente per lo spumante, almeno nel nostro Paese: le feste “blindate”, le chiusure e le limitazioni alla circolazione contribuiscono a ricreare un’atmosfera decisamente in basso profilo, considerando i mesi che ci portiamo sulle spalle e i dubbi per quelli che ci aspettano.

L’Ovse-Ceves (Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti) ha dichiarato che le bottiglie stappate, quest’anno, saranno all’incirca 66 milioni, contro i 75 dello scorso anno: il danno alla produzione di vini spumanti è stimato nell’ordine dei 60 milioni di euro, che salgono a oltre 150 se calcolati come prezzo al consumo.

I dati relativi alle spedizioni e distribuzione in Italia degli ultimi mesi di consegne sono i più bassi di sempre“, ha riferito il direttore Ovse, Gianfranco Comolli. D’altronde, non è un mistero che le chiusure abbiano sfavorito tantissimo il settore horeca, che resta il più colpito subito dopo quello del turismo. Una lacuna non compensabile con i consumi virtuali dato che è proprio in queste settimane che le imprese delle bollicine realizzano un terzo del fatturato annuo nazionale.

Eppure, in questo scenario che appare quasi catastrofico, c’è una bella notizia: molti italiani e stranieri, infatti, stanno approfittando della spedizione a domicilio di confezioni regalo e si riscontrano meno pacchi misti e più composizioni (addirittura +14%!) di soli spumanti. Con le bollicine italiane che reggono molto bene il confronto (a differenza di quelle francesi).

Il calo, insomma, riguarda più che altro le bottiglie della ristorazione (bar, discoteche e locali di solito impegnati in cenoni ed eventi per Capodanno), anche perché le famiglie stanno scegliendo un compromesso “domestico” che sia conveniente e, al contempo, che porti un po’ di tradizionale brio in tavola.

Il Conegliano Valdobbiadene resiste

Una bellissima notizia riguarda la nostra bollicina di eccellenza veneta, che registra un calo molto contenuto.

Il Prosecco Superiore DOCG di Conegliano e Valdobbiadene, infatti, chiude il 2020 con una flessione dell’1%: la denominazione ha difeso per tutto l’anno le posizioni nei principali mercati di destinazione, a partire dall’Italia, come riferito dallo stesso presidente del Consorzio di Tutela, Innocente Nardi.

Abbiamo assistito ad un alternarsi di momenti di contrazione, legati alle misure contro la pandemia, compensati da mesi in cui le vendite hanno recuperato posizioni – ha detto Nardi –. Il risultato è una minima riduzione dei volumi che entro l’anno dovrebbe assestarsi intorno al -1%, grazie al recupero della grande distribuzione rispetto ai canali horeca, che ha generato una lieve flessione a valore. Un risultato eccezionale rispetto a quanto paventato da alcuni, anche recentemente, a maggior ragione se paragonato al mercato del vino italiano ed estero nel suo complesso“.

Con la pandemia, le vendite nei primi dieci mesi del 2020 risultano addirittura in crescita del 16,9%, con protagonisti anche i negozi di vicinato, il commercio elettronico e l’iniziativa delle consegne dirette da parte delle imprese.

Un bel risultato!

RELATED ITEMS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend