Tenet, il puzzle temporale di Nolan: la nostra recensione

di Elisa Pizzato

Finalmente, dopo mesi di chiusura forzata, si ritorna nelle sale cinematografiche

Christopher Nolan riapre la stagione e il suo undicesimo film, “Tenet“, è certamente uno dei più attesi dell’estate. La trama della pellicola è piuttosto dinamica e complessa: lo spettatore, durante la prima metà del film, cerca di mettere insieme i pezzi di un complicato puzzle temporale; solo dalla seconda metà in poi, però, Nolan gli consegna gli indizi e i suggerimenti necessari per risolvere il complicato intreccio.

La trama

Il protagonista, che nel film rimane senza nome ed è interpretato da John David Washington, è un agente segreto che viene reclutato per una missione top-secret che toccherà ben 7 Paesi, tra cui anche l’Italia con la Costiera Amalfitana.

Armato della sola parola Tenet, apprende che nel futuro è stata sviluppata una tecnologia che consente agli oggetti di invertire la loro entropia e di spostarsi indietro nel tempo per mezzo dell’inversione del flusso temporale. Secondo gli scienziati, tutto si baserebbe su alcuni detriti (resti misteriosi) provenienti da una terza guerra mondiale imminente. L’obiettivo del protagonista diventa, quindi, quello di scoprire più informazioni riguardo questa nuova tecnologia per salvare l’umanità dal conflitto. Durante il suo percorso viene affiancato da Neil (Robert Pattinson), agente segreto come lui, le cui origini sono celate nel mistero.

La tensione rimane altissima per tutta la durata del film, con un ritmo incalzante dall’inizio alla fine come solo Nolan sa fare.

La sceneggiatura, che è stata scritta dallo stesso regista in ben 5 anni, è ricca di dialoghi espositivi in cui viene spiegato allo spettatore cosa sta succedendo e perchè sta succedendo. Nonostante ciò, il film resta comunque complicato da seguire, tanto che sarebbe quasi necessario prendere appunti per stare al passo con l’incredibile velocità con cui si snodano gli eventi.

Insomma, proprio come la maggior parte dei lavori di Nolan, anche questo richiede la massima attenzione, ma non vi è alcuna garanzia che la narrativa venga compresa nella sua totalità già alla prima visione. Se “Tenet” può risultare un film difficile da coinvolgere emotivamente o anche da comprendere narrativamente, però, questo non toglie nulla alla maestria a livello tecnico. È un prodotto impressionante, da vivere semplicemente, che bombarda lo spettatore con un sound design esplosivo e una splendida cinematografia widescreen a cura di Hoyte van Hoytema. Il film non cede mai in termini di elementi tecnici e persino di prestazioni: tutti sono impegnati a garantire la velocità inarrestabile di Nolan. Il lavoro di Van Hoytema è vibrante, il montaggio di Jennifer Lame è serrato e le performance del cast sono tutte ottime.

Nota di merito per Robert Pattinson, dal fascino intrigante ma che rimane rigorosamente in un ruolo di supporto, senza mai mettere in ombra il protagonista interpretato in modo efficace dal bravissimo figlio di Denzel Washington. Infine, la colonna sonora originale (Ludwig Göransson) è così unica e coinvolgente che crea la giusta quantità di urgenza e tensione.

È un film che colpisce molto visivamente e le cui premesse si possono spiegare molto meglio per immagini che per parole. “Tenet”, infatti, suscita stupore e meraviglia senza però, sorprendentemente, ricorrere troppo agli effetti del CGI, un particolare che ha reso più viva e reale ogni grande scena d’azione.

Girato con una combinazione tra pellicola 70mm e IMAX (modificato per poter avere l’effetto reverse), “Tenet” offre livelli di spettacolarità mai raggiunti prima da Nolan che, a riguardo, ha affermatoCredo che di tutti i film che ho fatto questo sia forse quello più orientato verso l’esperienza del pubblico, l’esperienza sul grande schermo. È un film in cui l’immagine e il sonoro devono essere assaporati al cinema su un grande schermo e siamo davvero molto elettrizzati per il fatto che possiate vedere quello che abbiamo fatto. In passato abbiamo fatto dei grandi film, ma in questo l’ampiezza globale e il livello di azione va oltre qualsiasi cosa abbiamo mai tentato prima. Credo che ad aiutarci a raggiungere questo livello sia stata l’esperienza ricevuta dagli action che abbiamo fatto in passato“.

Tutto in una citazione

In conclusione, il segreto per godere di “Tenet” è rinchiuso proprio in ciò che uno scienziato dice, spiegando l’inversione temporale al protagonista: “Non cercare di capire, segui il tuo instinto“.

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