Nuovo stile di vita per combattere la pandemia: modello Crisanti

Per poter vedere dei risultati concreti le cose devono cambiare: adottare un nuovo stile di vita per combattere la pandemia

Non sembra esserci altra via di scampo. Le misure di sicurezza che abbiamo adottato sembrano non essere abbastanza. C’è la necessità di adottare completamente un nuovo stile di vita per combattere la pandemia da COVID-19.

Uno modo di vivere, s’intende, che sia in linea con tutti gli accorgimenti, le regole e le misure di sicurezza stabiliti per contenere i contagi.

La quarantena, limitare gli spostamenti, lavarsi le mani frequentemente, usare mascherine e guanti monouso sembrano non dare i risultati sperati: non abbiamo abbastanza persone che rispettano alla lettera le norme e chi le rispetta, purtroppo, ancora rischia.

È proprio questo il messaggio che ci sembra arrivare dal virologo Andrea Crisanti, Direttore del dipartimento di Medicina Molecolare e professore di Microbiologia presso l’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, e che all’inizio della pandemia in Italia si è occupato dei tamponi a Vo’, riscontrando che molte delle persone infette erano malati asintomatici ma che potevano contagiare comunque gli altri.

Nell’intervista effettuata da Andrea Pasqualetto del Corriere della Sera, Crisanti pensa a misure precauzionali maggiori:

Nuovo stile di vita per combattere la pandemia: modello Crisanti

“Sarà meglio usare mascherina e guanti anche in casa. E, soprattutto, limitare all’indispensabile l’utilizzo degli ambienti domestici condivisi. Mi rendo conto del sacrificio ma i risultati del nostro studio sulle probabilità di essere infettati dimostrano chiaramente l’assoluta efficacia della restrizione”

Quando torneremo alle nostre vite normali, inoltre, non dovremmo assolutamente abbassare la guardia. Si sta già parlando si fase 2 infatti, momento in cui conviveremo con il virus ma potremmo riprenderci almeno un po’ della normalità di prima, anche se le abitudini saranno stravolte.

Nella fase due infatti, ci sarà distanza tra estranei (di almeno due metri) e anche i rapporti con amici e parenti dovranno rimanere distaccati.

Sarà davvero difficile quindi ripartire il prima possibile se non si rispettano ora tutte le misure di contenimento e sicurezza. Più siamo rispettosi delle norme adesso e molto prima ritorneremo alla vita di prima.

Dobbiamo ricorrere quindi a un nuovo stile di vita per combattere la pandemia che tenga conto di tutte le norme. Uno stile di vita per proteggere noi stessi e per rispettare la salute degli altri, e da mantenere anche con le riaperture delle attività pubbliche. Perché fino a che il virus sarà ancora tra di noi, il rischio di contagio e di peggiorare nuovamente la situazione, sarà sempre alto.

I dati attuali non sono ancora sufficienti per far scattare la fase 2, e non ci rassicurano. Lo stesso Professor Crisanti pensa serviranno misure più stringenti di quelle già in atto:

“Ci vuole un’azione decisa. Sarebbe utile andare nelle abitazioni a fare i tamponi quantomeno a tutte le persone che hanno accusato sintomi non gravi. Controllare poi i familiari e chi è entrato in contatto con i soggetti contagiati. Non solo. Sarebbe molto utile trasferire tutti i positivi in strutture ad hoc. Naturalmente parlo delle persone che non richiedono un ricovero ospedaliero”

D’altro canto, è ancora molta, troppa, la gente in strada nonostante il divieto di uscire di casa senza comprovato motivo, ovvero con una certificazione che attesti un motivo valido per spostarsi (esigenze mediche e lavorative). Ormai l’indicazione è quella di usare mascherina e guanti sempre quando si esce di casa.

Aumentano dunque i controlli, specialmente ora che siamo prossimi alle festività pasquali.

Già si pensa alla così detta “fase 2”. Una indicazione è difficile perché purtroppo bisogna tenere conto dei dati che sono completamente imprevedibili. Le indicazioni che emergono danno una “finestra” per una fase due, compresa tra il 13 aprile e metà maggio.

“[…] Le misure sono determinate in base all’evoluzione della situazione, questo è un virus nuovo e non possiamo fare previsioni”.

afferma Angelo Borrelli nell’intervista

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, durante la diretta di Sabato 4 aprile, alla domanda “che tipo di apertura approverebbe?” ha risposto in questo modo:

Nuovo stile di vita per combattere la pandemia diretta stampa zaia

“Sicuramente graduale. […] Dobbiamo mettere in sicurezza gli anziani, Dobbiamo avere la garanzia che non vengano contagiati ulteriormente.

Per ritornare infine, al pensiero rilasciato dal virologo Crisanti al Corriere della Sera:

“Bisogna definire un rischio accettabile perché lo zero non esiste. Naturalmente la tempistica sarà dettata dalla politica. Io posso solo dire cosa converrebbe fare dal punto di vista sanitario

Creare dunque un nuovo stile di vita sul “modello Crisanti” sembra essere l’unica alternativa per velocizzare i tempi e non solo, per dare una prospettiva di certezza all’uscita di questa fase. Il modello Crisanti ovviamente non è facile da attuare, richiede un gran sacrificio, ma per una causa maggiore, siamo disposti ad accettarlo?

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