Storia del vivaismo nel mondo

di Ariberto Tommaseo Ponzetta

Alla scoperta della storia del vivaismo e del suo sviluppo nel corso della storia.

La storia del vivaismo nasce dopo l’avvento della fillossera, un tremendo afide che, annidandosi nelle radici porta la pianta alla morte.

Fa la sua comparsa in America nel 1850 e successivamente, arriva in Europa, precisamente in Francia 10 anni dopo.

In Italia il problema verrà fuori nel 1879 in Lombardia e da allora gli eventi saranno catastrofici. Dopo anni di ricerche, viene trovato il rimedio, innestando su piede di pianta americana la vite europea.

Le viti americane, ad eccezione della Vitis Labrusca, hanno sviluppato nel tempo una resistenza genetica, anatomica e fisiologica, che impedisce di attaccare le radici di conduzione, non compromettendo la loro vitalità.

I terreni sabbiosi e quelli argillosi-idromorfi, soggetti a ristagno idrico, ostacolano il proliferare delle infestazioni, in quanto l’ambiente asfittico è sfavorevole alla filossera.

Ci sono voluti 30 anni di ricerche per superare questo flagello che aveva drasticamente dimezzato le produzioni enoiche .

Il vivaismo oggi

In Italia si possono trovare ancora viti franche di piede in ristrettissimi areali o vigneti isolati, come l’Etna, in Val d’Aosta su vigne in alta quota, nella zona del Carignano del Sulcis (Sardegna), Bosco Eliceo (doc in provincia di Ferrara) e Venezia.

I portainnesti americani resistenti furono il Berlandieri, il Rupestris e il Riparia, a sua volta incrociati tra loro per ottenere maggiore resistenza , specie al calcare, dove è maggiormente presente nei suoli europei.

Successivamente fanno capolino (inizio ‘900) altre malattie, quali peronospora e oidio, contenute con l’uso di rame (per la peronospora) e zolfo (oidio).

Le malattie sono sempre portate dalle piante americane e dai primi ibridi diretti , autoimmuni a queste malattie o comunque molto tolleranti.

Questi ibridi sono il Clinton, l’Isabella (fragola rossa), Noah ( fragola bianca) e altre.

Tutte riportavano però il cosiddetto sentore Foxy e il sapore simil fragola, di scarsa attitudine enologica.

In quest’ottica sono i francesi a muoversi a livello vivaistico con la nascente azienda SeyveVillard, dando vita ad innumerevoli incroci , volti al rafforzamento genetico delle piante .

Nascono i primi ibridi di seconda generazione, con geni di resistenza dati dalle piante  americane e incrociate con le piante europee .

In Italia gli incroci vengono fatti da Federico Paulsen a Palermo, da Ruggeri a Messina e dalle varie università italiane quali Alba, Conegliano e Udine su tutte.

La storia vivaistica nasce quindi a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900, riscrivendo di fatto la storia enologica.

Alla prossima puntata! Parleremo del miglioramento genetico e dell’evoluzione dei vitigni ibridi.

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