Ombre magiche d’acqua. Suoni, sogni e immagini

Che voce ha l’acqua? Un concerto – spettacolo per svelare questo mistero.

Giovedì 29 agosto, la manifestazione culturale Treviso Città incantata ha colpito, con una delle sue magie, un altro luogo storico della città: la Loggia dei Cavalieri. I due grandi artisti Eddy De Fanti, ex percussionista dell’Orchestra della Fenice di Venezia e Francesco Lo Pergolo, un maestro nell’arte delle multi-visioni, si sono esibiti in un concerto – spettacolo dove musica e immagini hanno avvolto lo spirito della città.

Una serata incantata

La serata si è aperta con l’introduzione dello spettacolo della Direttrice del Festival Giovanna Cordova di Tema Cultura, la quale ha spiegato lo scopo principale di questa manifestazione, ovvero dare nuova vita ai luoghi cardine della città mostrando cose che non si erano mai viste.

La Loggia era piena ben prima che cominciasse lo spettacolo “Ombre magiche d’acqua. Suoni, sogni e immagini”, un buon auspicio per gli artisti che sono entrati in scena, recandosi silenziosamente nelle loro postazioni. Disposti lungo tutto il lato della loggia vi erano tre strumenti. Il più semplice era uno Xilofono, al centro due catini d’acqua contenenti settanta litri e sul lato destro, un complesso di strumenti. Ogni postazione musicale rappresentava uno spezzone dello spettacolo che era stato suddiviso in tre storie.

Primavera Araba

Ombre magiche d'acqua

La prima esibizione è stata suonata da uno strumento composto, un insieme di diversi strumenti musicali a prevalenza metallici e con una base elettronica che riproduceva una melodia orientale. <<Questa composizione>>, ci spiega il musicista Eddy De Fanti <<è stata scritta durante il periodo della Primavera Araba>>. Le immagini riprendevano simboli di Paesi lontani. La loro storia, templi e oggetti caratteristici di questi popoli si riflettevano sui mattoni della Loggia, accompagnando con l’immaginazione il pubblico in un universo parallelo, inoltre il caldo della serata ha aiutato a trasportarci verso questi luoghi esotici.

Una società impazzita

Ombre magiche d'acqua

Le immagini e la musica spesso possono essere più espressive delle parole, perché raggiungono un pubblico eterogeneo. Sono quindi bastati uno xilofono e un proiettore per aprire gli occhi alle persone.

La seconda parte dello spettacolo infatti, è stata una sorta di flusso di coscienza riguardante l’andamento della società attuale.

Un tema attuale legato anche ai cambiamenti climatici e alle assurde differenze tra i paesi del terzo mondo rispetto a quelli più sviluppati.

La storia

Il brano, scritto da un amico newyorchese di De Fanti, è ossessivo continuo e ripetitivo, tipico della musica minimale. Ad accompagnare il tutto, le immagini a tratti angoscianti della vita metropolitana, tra smog, frenesia, persone che si muovono come se fossero automi, insomma una società che ha perso completamente il contatto con la natura e con se stessa.

Dall’altra parte proiezioni della vita all’interno delle Tribù provenienti da diverse parti del mondo, dove tra danze tribali, colori sgargianti e sorrisi contagiosi si percepisce la gioia, la relazione tra uomo e terra e il rispetto reciproco tra questi due elementi.

Il sacrificio delle società

Quello che impressiona è il sacrificio che accomuna i diversi stili di vita, un sacrificio vissuto in maniera differente: nei paesi più avanzati è inteso più come una rinuncia, rinunciamo a noi stessi per dedicare tutto al lavoro, ai soldi, al successo perdendo di vista i veri valori della vita; e il sacrificio legato alla rinuncia dei comfort per dedicarsi di più alla terra, all’attenzione per la vita, per poter apprezzare le piccole ma indispensabili gioie quotidiane.

Un discorso trito e ritrito ma che tutt’ora ci ostiniamo a non tenere in considerazione, se solo imparassimo alcune lezioni di vita da coloro che vivono immersi nella natura forse non manderemo in fumo questo miracolo di vita quale è la Terra.

La voce dell’Acqua

Ombre magiche d'acqua

Eddy De Fanti è veneziano, ecco perché per la terza esibizione ha voluto creare un concerto per acqua. Ispirandosi al compositore cinese Tan Dun, il quale aveva fatto un concerto per acqua e orchestra, l’artista ha raccontato una storia da lui inventata. Un pesce che dal mare arriva nella laguna dove comincia a dialogare con dei pesci completamente differenti da lui.

Diversità espressa dagli strumenti che venivano immersi nei catini per suonare l’acqua al loro interno. Alla fine dello spettacolo il pesce ritorna verso il mare, ecco perché l’artista entra a inizio spettacolo e poi esce di scena, come se fosse lui stesso il pesce di mare.

Uno strumento in particolare ha incuriosito il pubblico, uno Waterphone ovvero uno strumento a percussione composto da una boccia d’acqua con delle cannette saldate che vengono fatte vibrare da un archetto del contrabbasso.

Francesco lo Pergolo aveva creato una combinazione d’immagini dove lo stesso De Fanti veniva proiettato sulla parete mentre suonava le bacinelle, accanto a lui una danzatrice che eseguiva una coreografia moderna a tratti eclettica.

La collaborazione

Ombre magiche d'acqua
Francesco Lo Pergolo | Eddy De Fanti

La collaborazione tra questi due artisti ha creato una vera e propria magia che ci farebbe davvero piacere vedere in altre piazze del Veneto, perché ha la capacità di trasmettere dei messaggi fondamentali per la nostra società attraverso la bellezza dell’arte.

Se vi siete persi il primo spettacolo della rassegna andate a leggere il nostro articolo : “Grow. Luci di streghe e di follia

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