Antonio Canova Atelier a Bassano del Grappa

Antonio Canova, la vita geniale racchiusa in un tablet

I Musei Civici di Bassano del Grappa in collaborazione con Factum Foundation, presentano Atelier Canova, un progetto patrocinato dal MiBAC (Ministero dei beni e delle attività culturali) e dalla Regione Veneto, che fa incontrare le più sofisticate tecnologie digitali con le opere del grande artista, per perseguire lo scopo di conservazione e fruizione delle opere del grande artista neoclassico Antonio canova.

I progetti

Il progetto Atelier Canova ha inizio nel 2016, dalla scansione tridimensionale dei resti in gesso di una scultura monumentale contenuti all’interno di casse di legno conservate a Palazzo Bonaguro a Bassano del Grappa. Il lavoro è stato sviluppato seguendo due vie: il team di Factum Foundation, società specializzata nella realizzazione virtuale delle opere d’arte rendendole così perfette da essere indistinguibili da quelle originali, ha proceduto alla scansione e alla digitalizzazione dell’opera, registrando il maggior numero di informazioni, i danni e le lavorazioni subite. Parallelamente Claudio Piscopo e Davide Tolfo hanno intrapreso la raccolta di tutte le informazioni storiche attraverso gli archivi di tutta Italia per riscrivere la “vita” di quest’opera.

Al termine della scansione, un gruppo di ingegneri a Madrid nella sede di Factum, ha ricomposto e restaurato virtualmente l’opera, rendendone visibile la bellezza. A partire da questo lavoro è stata creata una matrice in bronzo in scala che può essere oggi ammirata nel salone canoviano.

Grazie a queste ricostruzioni sarà possibile costruire nuovamente questa maestosa opera nelle sue dimensione originali di 4,5 X 5m.

L’archivio digitale dei disegni e dei bozzetti.

Un’altra parte del progetto è rivolta ai bozzetti, disegni e taccuini di viaggio dell’artista. Questi materiali attualmente conservati a Bassano del Grappa sono stati racchiusi in un archivio digitale rendendo la loro fruizione aperta a tutti e non più esclusiva e visibile solo sotto richiesta. In questo modo tutti i lavori non andranno mai persi e diventeno patrimonio comune e condiviso. Nell’archivio rientrano anche l’Album A e l’Album B1, rispettivamente dedicati agli studi delle posizioni del corpo femminile e alle proporzioni di quello maschile.

Le Tre Grazie il bozzetto in terracotta

Infine il progetto comprende un lavoro svolto sul bozzetto in terracotta delle Tre Grazie. Il gruppo scultoreo realizzato nel 1812 alto circa 35cm è conservato in una teca di massima sicurezza e non ha mai lasciato i Musei Civici di Bassano se non per raggiungere la vicina Possagno.

Anche in questo caso è stata realizzata una digitalizzazione con la stessa accuratezza dei due lavori sopracitati. La particolarità dei bozzetti in terracotta sta nella loro superficie, si vedono infatti le impronte dell’artista e i segni di lavorazione. L’idea è stata quindi quella di realizzare un esemplare in resina della scultura il più fedele possibile all’originale. Così facendo l’opera potrà essere prestata per mostre in tutto il mondo permettendo anche ai non vedenti di fruirne mediante il tatto.

Tutti questi progetti sono stati descritti dettagliatamente descritti nel libro Atelier Canova edito da Marsilio, a cura di Chiara Casarin, direttore dei Musei Civici di Bassano.

La nuova frontiera dell’arte

«Ogni opera d’arte è un oggetto dinamico: invecchia e cambia, come le persone. O viene restaurata. L’originalità quindi non è qualcosa di immutabile ma è un processo. Ecco perché “registrare” la superficie di un’opera è diventata la mia ossessione» -Adam Lowe Factum Foundation.

Il progetto Atelier Canova permette di ammirare queste opere da un altro punto di vista, utile soprattutto per la didattica, l’opera invece di essere ridotta a un’unica immagine in due dimensioni stampata su un libro può essere studiata in tre dimensione e ammirata nei suoi minimi dettagli.

Che sia questa dunque la nuova frontiera dell’arte? Una totale digitalizzazione delle creazioni degli artisti fruibili h24 e in qualsiasi luogo del mondo? Forse è una maniera per incrementare la cultura globale, posizionando l’arte alla portata di tutti permettendo a chiunque di usufruirne ed emozionarsi in ogni momento della giornata.

Chiaramente trovarsi a diretto contatto con un’opera suscita delle emozioni completamente differenti e innesca nella nostra mente reazioni e pensieri unici nel loro genere, ma l’arrivo delle nuove tecnologie in questo ambito non potrà che ampliarle e crearne di nuove.

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